13 Ott FACCIAMO CHIAREZZA sulla NATUROPATIA
Voglio iniziare questa riflessione partendo dalla prima frase che ho scritto su questo sito “La Naturopatia NON è una medicina alternativa, in quanto dal mio punto di vista non esistono medicine alternative, nel senso che un metodo non è sostitutivo di un altro, ma casomai sono metodi che procedono in modi diversi su aspetti diversi.”
Bene…uno dei punti principali credo sia proprio questo, in quanto l’equivoco più diffuso vuole intendere la Naturopatia come un approccio che consiste nell’uso di prodotti naturali al posto dei farmaci….una banale sostituzione di tipologia di prodotti che mantengono però lo stesso fine che è quello di REPRIMERE un sintomo.
NO!!! Niente di tutto questo, anzi la differenza di fondo tra la Medicina allopatica (che è la medicina convenzionale) e la Naturopatia sta proprio nel fatto che con il metodo naturopatico il fine NON è quello di reprimere il sintomo, ma piuttosto di RIPORTARE L’INTERO ORGANISMO IN UNO STATO DI EQUILIBRIO e quindi di benessere. Equilibrio inteso come buon funzionamento generale dell’organismo.
Non svelo nessun mistero se affermo che il nostro corpo è fatto di cellule ed ogni organo ha le sue cellule specifiche ed in ogni cellula ogni giorno avvengono una quantità incredibile di processi biochimici. E il numero di questi processi aumenta esponenzialmente considerando i processi biochimici che avvengono tra le cellule e tra l’interno e l’esterno di queste cellule. Tutto questo avviene tramite uno scambio di molecole e di informazioni costante che permette di attivare tutti quei processi di compensazione che il nostro organismo compie nel momento in cui subentra un disequilibrio, riportando il Corpo in uno stato di omeostasi e quindi di buon funzionamento di tutte le parti all’interno dello stesso.
Ora se ci poniamo la domanda…perché insorgono i sintomi?
Se si intasa, rallenta o si inceppa qualcosa nello scambio di molecole e di informazioni tra cellule o tra interno ed esterno delle cellule, il nostro organismo NON funziona più come dovrebbe e si crea uno stato di disequilibrio che si manifesterà probabilmente con un sintomo.
Se il mio unico intento resta solo quello di cercare di reprimere il sintomo che si è manifestato….quale risultato potrò ottenere???
Con molta probabilità quell’inceppo nel funzionamento biochimico e fisiologico cercherà di manifestarsi con un altro sintomo, in una sequenza che ha del seriale.
Il punto consiste nel considerare le “cose della Natura”, di cui facciamo parte anche noi esseri umani, come tante parti separate le une dalle altre.
Mentre in Natura tutto coesiste e pertanto interagisce e collabora.
Quindi ogni parte del Tutto può essere separata per osservarla e studiarla, ma ognuna di quelle singole cose necessita di essere poi reinserite in quel Tutto che le comprende, per ri-osservarle nel loro contesto e comprenderne l’innata complessità.
Mantenendo invece l’atteggiamento separante, inevitabilmente si vede il soggetto separato tanto dal contesto in cui si trova quanto tra le sue varie parti, tenendo così una visione limitata.
Quindi l’approccio della Naturopatia guarderà sempre il soggetto considerandone ogni sua parte compreso il contesto, in quella continua interazione tra mondo-interno e mondo-esterno.
In pratica ci si pone sempre la domanda: “quali possono essere i disequilibri che hanno portato a questo sintomo?”
Allora si procede cercando un’adeguata strategia che possa essere di aiuto a quel soggetto per riportare uno stato di equilibrio, intervenendo sul disequilibrio somatico e senza mai dimenticarci dell’aspetto emotivo che ha inevitabilmente un suo ruolo nel benessere psico-fisico.
Un’altro tema fondamentale dell’approccio naturopatico è il tenere sempre in considerazione l’aspetto soggettivo della persona.
Tutti abbiamo un fegato, un cuore, un cervello, un’intestino, ecc…., ma mai quell’incessante movimento tra equilibrio e disequilibrio che contraddistingue l’attività di tutte queste parti di un soggetto, sarà identico ad un’altro.
SIAMO TUTTI ESSERI UNICI!!!
Come accennato precedentemente, tra le nostre cellule avviene un costante scambio di informazioni e di molecole e tale scambio interagisce anche con le informazioni e le molecole che riceviamo dall’esterno.
Questi costanti scambi sono degli input che il nostro organismo riceve e a cui risponde riorganizzandosi per mantenerci in uno stato di equilibrio.
Quando tale risposta non riesce ad essere adeguata, inizia un disequilibrio che si potrà esplicitare in forma di sintomo.
E un’aspetto molto importante da tenere sempre a mente, è che il tipo di risposta sufficiente a mantenere un equilibrio o meno, E’ SEMPRE UN TIPO DI RISPOSTA SOGGETTIVA.
Questo dipende sostanzialmente dal fatto che oltre ad essere soggetti unici, le variabili che influenzano la risposta sono moltissime e mutano anche a seconda dell’età, del sesso, del livello di stress e più in generale dello stile di vita che stiamo conducendo in quel determinato periodo della nostra Vita.
È per questo che in Naturopatia non si può prescindere dalla complessità soggettiva della persona.
Nel momento in cui si viene a creare uno stato di disequilibrio, è sempre per una mancata capacità del momento di compensare in modo adeguato un nuovo input e sia che questo giunga dall’esterno che dall’interno dell’organismo.
C’è sempre una costante interazione tra il mondo-interno (mente-corpo) e il mondo-esterno.
Se un sintomo si manifesta per un disequilibrio nel lavoro delle cellule e quindi dell’organismo….mi sembra chiaro che andando a riportare quel lavoro di scambi biochimici tra e nelle cellule in uno stato di equilibrio ne avrò inevitabilmente dei benefici generali, sintomi compresi.
Questo non sottintende che la Medicina allopatica sia inutile, anzi nello stato acuto di un sintomo può rivelarsi indispensabile o ancora, nei casi in cui è necessario il pronto soccorso questa ci può salvare la Vita.
Spero che sarà ora un po’ più chiaro in cosa consista la Naturopatia e anche di come un metodo NON possa essere sostitutivo di un’altro e di come un metodo NON escluda l’altro.
Questa è una doverosa precisazione per evitare quegli spiacevoli schieramenti che fatico sempre di più a sopportare.
Quindi dal mio punto di vista non è una questione di fare delle crociate, ma piuttosto di TENERE FERMA L’IDEA DI AGIRE PER IL BENESSERE DELLA PERSONA, adottando la strategia migliore a seconda del tipo di problematica che insorge.
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