19 Gen COSA SI INTENDE PER STRESS
Perché nasce lo STRESS?
Nell’interazione tra AMBIENTE-INTERNO e AMBIENTE -ESTERNO noi tutti riceviamo inevitabilmente degli INPUT dall’esterno e ognuno di questi produce un CAMBIAMENTO, in quanto crea un disordine all’interno.
Questo di per sé non è un problema, nel senso che gestiamo emotivamente la maggior parte degli input che riceviamo e quindi il nostro pensiero non è TRATTENUTO da quell’input per un tempo superiore al necessario.
Il problema, casomai, nasce quando quell’INPUT ci crea una reazione emotiva che non riusciamo a gestire.
Questo comporta che il disordine creato da questo INPUT all’interno, nel nostro sentire emotivo resta tale, impedendo di trovare un nuovo ordine.
Tale stato arresta il cambiamento e ci trattiene nel solo disordine creando quindi un DISEQUILIBRIO EMOTIVO ed un possibile stato di STRESS CRONICIZZATO.
Lo STRESS oltre a farci vivere con fatica le nostre giornate, i nostri rapporti interpersonali e da non sottovalutare il rapporto con noi stessi, altera anche il nostro SISTEMA FISIOLOGICO.
Se lo stato di STRESS perdura un per un lungo periodo, a risentirne non sarà solamente il nostro umore, ma tutto il nostro corpo.
Tenendo anche in conto che si crea un circolo vizioso di alimentazione reciproca tra STRESS EMOTIVO e STRESS FISIOLOGICO che necessita di intervenire, per evitare il possibile insorgere di patologie.
Ma che cosa si intende per STRESS?
Il Dottor Stupiggia definisce lo STRESS come “una REAZIONE DI ALLARME GENERALIZZATO E ASPECIFICO”.
– GENERALIZZATO perché TUTTO il CORPO (mente-corpo) è COINVOLTO.
– ASPECIFICO perché non è tanto importante la natura del problema (dell’input) quanto COME NOI REAGIAMO A QUEL PROBLEMA, a quell’input.
Vediamo brevemente cosa accade nel nostro corpo in caso di STRESS.
Quando siamo sotto STRESS l’Amigdala attiva reazioni di allarme in più parti del cervello, come ad esempio l’Ippocampo, Talamo, Corteccia prefrontale, ecc….
Conseguentemente a queste attivazioni cerebrali, possono manifestarsi sintomi quali:
stipsi, diarrea, dolori allo stomaco, aumento del battito cardiaco, contrazioni muscolari, ecc…
In questa reazione fisiologica si attivano anche i cosiddetti ORMONI dello STRESS che principalmente sono ADRENALINA e NORADRENALINA che a loro volta attivano il CORTISOLO.
Il CORTISOLO se permane in circolazione per un periodo lungo, scatena uno stato INFIAMMATORIO, paragonabile al processo infiammatorio prodotto dalle citochine.
Questo significa che si CRONICIZZA lo STATO INFIAMMATORIO causando ad esempio, possibili infiammazioni ai vasi sanguigni o disfunzione del Sistema Immunitario, ecc…
Contemporaneamente se siamo in una reazione di allarme e quindi produciamo gli ORMONI DELLO STRESS, anche il nostro PENSIERO SI ADRENALIZZA e pertanto si IPERFOCALIZZA su un fatto, una situazione, una persona, ecc…
Se il nostro pensiero resta IPERFOCALIZZATO, da un lato si ingigantisce il problema o la situazione e dall’altra si perde sempre di vista tutto il resto, tutti gli altri aspetti della nostra vita.
E in tali condizioni sarà sempre più difficile riuscire a trovare una qualche soluzione per uscire da una situazione o per risolvere un problema.
A complicare la situazione, nel momento in cui uno STATO di STRESS si CRONICIZZA, il perdurare della reazione di allarme può attivare maggiormente l’ORTOSIMPATICO che a sua volta stimola la produzione di ADRENALINA, NORADRENALINA e conseguente CORTISOLO, creando un circolo vizioso.
Ma non solo, l’eccesso di ORTOSIMPATICOTONIA racconta inevitabilmente di un disequilibro del SISTEMA NERVOSO VEGETATIVO e quindi tra ORTOSIMPATICO e PARASIMPATICO.
Tale disequilibrio alla lunga può portare ad un eccesso di attivazione di entrambi, manifestandosi con INSONNIA la notte e INCAPACITÀ di AZIONE durante il giorno.
L’incapacità di azione si può palesare con un senso di APATIA, NOIA, DISINTERESSE GENERALIZZATO, TRISTEZZA, FRUSTRAZIONE, ecc…
In oltre, da un punto di vista emotivo, l’ORTOSIMPATICO è legato ad uno stato emotivo di RABBIA e al DARE, mentre il PARASIMPATICO è legato al BISOGNO di AMORE, al bisogno di VICINANZA con l’altro e pertanto è legato ad un’emozione da CUORE FERITO e al RICEVERE.
Da un punto di vista neurologico il Professor Stupiggia, spiega come ci sia un’interazione profonda tra EMOZIONE e LINGUAGGIO.
Quindi in uno stato di forte STRESS cronicizzato in cui avviene un’INTENSIFICAZIONE EMOZIONALE, contemporaneamente avviene una DIMINUZIONE del LINGUAGGIO.
In altre parole più lo stato di sofferenza è elevato, più faccio fatica a descrivere con le parole gli stati emotivi che sto provando.
Pertanto se si crea un CONFLITTO tra DARE e RICEVERE e non riusciamo a DARE PAROLA a tale conflitto e conseguente intensità emozionale, si crea un BLOCCO EMOZIONALE.
Tale BLOCCO EMOZIONALE si può sciogliere con un aiuto nel riuscire a condividere e quindi a far uscire le parole per descrivere tali emozioni, potendo così dare un nome a ciò che proviamo.
Il riuscire a dare un nome alle nostre emozioni ci permette di riconoscerle e questo è il primo passo fondamentale per poterle rielaborare e metabolizzare, DONANDOCI COSÌ LA POSSIBILITÀ DI PORTARE O RI-PORTARE QUELL’EMOZIONE AD UNO STATO DI EQUILIBRIO.
Grazie alla NATUROPATIA e alle ESSENZE FLOREALI si può trovare un’adeguata strategia per ritrovare un benessere psico-fisico e SUPERARE UNO STATO DI STRESS CRONICIZZATO.
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